La Settimana Politica

Le priorità del governo: caro bollette e inflazione

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di Tommaso Mattei

Habemus finanziaria. Il Consiglio dei ministri ha approvato il disegno di legge recante il bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2023 e il bilancio pluriennale per il triennio 2023-2025. Totale del provvedimento: 35 miliardi. Si va dagli interventi fiscali per famiglie e imprese (si veda alle pagine 8-9) fino alla scuola. Alle pensioni e al reddito di cittadinanza. L’approccio della manovra è di quelli prudenti, realisti ma allo stesso tempo sostenibili per la finanza pubblica. Il cuore sta tutto nel sostegno di famiglie e imprese verso il caro energia e l’aumento dell’inflazione: oltre 21 miliardi di euro dei 35 totali saranno investiti proprio qui.

Il governo con questa manovra risponde però a un altro grande punto interrogativo: cosa fare del tanto discusso reddito di cittadinanza? Dal 1° gennaio 2023 alle persone tra 18 e 59 anni (abili al lavoro ma che non abbiano nel nucleo disabili, minori o persone a carico con almeno 60 anni d’età) sarà riconosciuto il reddito nel limite di 7/8 mensilità rispetto alle attuali 18 rinnovabili. Chi ne usufruirà dovrà svolgere un corso di formazione o di riqualificazione professionale per un periodo di almeno sei mesi. Se questo non succederà il reddito decadrà. Cosa che avverrà anche nel caso in cui si rifiuti la prima offerta di lavoro congrua.

Veniamo, adesso, al capitolo inflazione. Per questo il Governo, con ben 610 milioni di euro, ha maggiorato del 50% l’assegno unico per il 2023 e di un ulteriore 50% per le famiglie composte da 3 o più figli confermando, anche, l’assegno per i disabili.

Inoltre i premi di produttività dei dipendenti saranno detassati con aliquota al 5% per quelli fino a 3.000 euro. Non solo, ci saranno agevolazioni alle assunzioni a tempo indeterminato con una soglia di contributi fino a 6 mila euro per chi ha già un contratto a tempo determinato.

Ancora, ci sarà una proroga per tutto il 2023 delle agevolazioni per acquisto prima casa per i giovani under 36. Infine, verrà istituito un fondo di 500 milioni di euro destinato ad una “Carta Risparmio Spesa”, una sorta di “buoni spesa”, per redditi bassi fino a 15mila euro gestita dai comuni e volta all’acquisto di beni di prima necessità.

Dal 1° gennaio 2023, poi, la soglia per l’uso del contante salirà da 1.000 a 5.000 euro e ci sarà la definitiva introduzione per i lavoratori autonomi di una flat tax al 15% con una franchigia del 5% e un tetto massimo di 40.000 euro.

Sul fronte delle misure fiscali per le imprese la notizia più importante è quella del rifinanziamento del fondo da un miliardo di euro che garantisce tutte le operazioni finanziarie direttamente finalizzate all’attività d’impresa. Per il 2023, inoltre, è prevista la sospensione dell’entrata in vigore di plastic e sugar tax. Per riavviare il progetto di realizzazione del ponte sullo Stretto di Messina è stata decisa la riattivazione della società Stretto di Messina spa attualmente in liquidazione.

Un altro capitolo importante della finanziaria 2023 riguarda scuola e pensioni. Sarà ripristinato il contributo di 70 milioni per gli istituti scolastici paritari mentre altri 24milioni andranno al trasporto dei disabili. Sul fronte pensionistico si va verso un nuovo schema di anticipo a quota 103, ovvero si potrà andare in pensione con 41 anni di contributi e 62 anni di età. Per le donne: in pensione a 58 con due figli o più, 59 con un figlio, 60 negli altri casi.

Infine il Consiglio dei Ministri ha approvato un decreto-legge che introduce misure urgenti per le accise e l’IVA sui carburanti, per il sostegno agli enti territoriali e per i territori delle Marche colpiti da eccezionali eventi metereologici.